Pippo Sesto si racconta: “Le mie ceramiche nascono dal bisogno di creare. E’ il caos primordiale che genera la vita”
Pippo Sesto è un artista a tutto tondo, che con le sue opere ha caratterizzato l’arte della città di Scordia. Il Maestro d’Arte e ceramista è impegnato in questi giorni con la mostra di due opere alla “Biennale di Caltagirone” e intervistato da Prima Stampa ha dichiarato:
“L’arte della ceramica, fin da sempre considerata a torto come un’arte minore, si presta a sintesi delle più essenziali forme d’arte visive, quali la grafica, la pittura e la scultura. Le mie ceramiche nascono dal bisogno di creare, attraverso queste tre pratiche artistiche, cromature metalliche d’irreali dimensioni e forme spaziali. Tutto ciò nasce dalla realtà più evidente dell’esistenza umana: forma e colore; ma soprattutto, acqua, terra e il fuoco primordiale che cuoce la terracotta. Il caos, insomma, il caos primordiale che genera la vita”.
Basta osservare le sue opere per scoprirne l’intimità e la potenzialità dell’artista.
Pippo Sesto, per PrimaStampa, racconta le sue esperienze e la sua storia artistica.
“Nasco a Scordia il primo Ottobre 1946, all’indomani del secondo conflitto mondiale. Mio padre Alfio mi introduce al disegno a mano libera, insegnandomi la tecnica del prato e dell’acqua, imparando come disegnare un prato d’erba con un pastello a cera verde e dei piccoli tratti in verticale. Ricordo con passione il mio insegnante di disegno il Maestro Santo Marino, un importante pittore siciliano amico di Sciascia e di Renato Guttuso, che fa sbocciare in me lo spirito creativo e la passione per la pittura a forte tinte e con impronta sociale”, dichiara l’artista scordiense.
Tra i tanti lavori di Pippo Sesto, vanno ricordati quelli dell’esordio come pittore in una mostra collettiva organizzata dal giornale “La Sicilia” di Catania, nel 1965, intitolata “La Luna e l’Arte” in occasione dei programmi spaziali americani e sovietici, per lo sbarco dell’uomo sulla Luna.
Il pittore Santo Marino scriverà: “Pippo Sesto, giovane artista, si preoccupa profondamente dei fatti umani e delle lotte della classe operaia[…]”.
Dopo l’esperienza ‘romana’, vince un concorso a Venezia presso la sovrintendenza ai Beni Culturali, la sua terra però lo richiama e ritorna in Sicilia, intensificando l’attività artistica presso il suo laboratorio di ceramica di Via Cavour. Da ricordare in quegli anni i lavori eseguiti presso il cimitero di Scordia, realizzando grandi pannelli in ceramica policroma per sodalizi e cappelle gentilizie. Nel 1983 viene invitato a Milano ad una collettiva d’arte in cui viene trattato il tema della “Felicità”. Il critico d’arte Claudio Annarratore scriverà sul “Corriere della Sera” che: “Le opere del maestro Sesto, emanano una luce mediterranea che abbaglia l’animo dell’osservatore”.
Nel 1986, a Caltagirone, gli viene assegnato il primo premio per la sezione artisti, alla Decima Biennale della Ceramica Siciliana. In questi anni tiene corsi di ceramica per studenti, lavoratori e disoccupati.
Un altro importante riconoscimento avviene nell’agosto del 1998, quando il Comune di Castel di Tusa, (Messina) il paese di “Fiumara d’arte”, voluto da Antonio Presti, gli allestisce una personale.
Nel 2000 in occasione del centenario della nascita del fisico Ettore Majorana, gli viene commissionato un bassorilievo in terracotta dell’illustre fisico che è allocato nell’atrio interno del Liceo Scientifico di Scordia.
Pippo Sesto continua ancora a produrre opere in ceramica e pittura, partecipando a diverse mostre d’arte tra cui quella ancora in atto a Caltagirone, la “Biennale della Ceramica e delle Architetture di passaggio”, in cui espone “Opera 5” e “Opera 9”. L’ultima mostra avviene nel mese di agosto, con l’esposizione di due opere su San Rocco, in cui fa un omaggio al Santo patrono della comunità scordinese.
G.R